Contratti derivati: arriva la conferma della Cassazione
Con la sentenza resa il 18 giugno 2018, n. 16049, la Suprema Corte si esprime sull’impugnazione della già esaminata sentenza della Corte di Appello di Milano del 18 settembre 2013, n. 3459.
In particolare, come già esaminato, la C.App. di Milano aveva dichiarato la nullità di un contratto derivato per assenza del Mark To Market quale elemento integrante la causa contrattuale, individuata nell’assunzione di una alea razionale per entrambi i contraenti (ossia conosciuta, conoscibile o comunque determinabile).
La Suprema Corte, intervenuta sul punto e rigettato per inammissibilità il mezzo di censura, ha implicitamente confermato la correttezza dell’iter logico argomentativo proposto dalla Corte Ambrosiana.